Iniziative ed eventi
10 Giugno 2019L’attesa interrotta…
27 Giugno 2019“….Cosa sta succedendo? Stavo qui al caldo, nuotavo…. ora questa luce, i rumori, il freddo.
Mamma, la tua voce non la sento, mi lavano, mi stanno tutti addosso, non riesco più a respirare, sono debole… ma tu dove sei, mi portano via….
E’ trascorso qualche giorno, sono rinchiuso in una pancia diversa, mi sento schiacciato dall’aria, non posso più nuotare come prima, allungo le braccia e le gambe, lo spazio è immenso, sono pieno di tubicini, tu non ci sei più… è venuto Papà, mi riscalda con le sue mani, mi parla di te, dice che stai male e che anche tu sei piena di tubicini, che stai lottando anche tu e chiedi sempre di me, dice che verrai presto… siamo uguali mamma, lottiamo entrambi..
Ma io questa voce la conosco… Mamma! No, non piangere, sono qui, ti ricordi quando mi parlavi e io ero dentro alla tua pancia e ti bussavo? Non piangere, vorrei annusarti ma ci sono tutti questi tubicini, questi allarmi, tutte queste persone… non piangere, io sono forte! Lo senti come ho stretto il tuo dito? Ti ho riconosciuto..
Come sei bella mamma, che bella voce hai.. qui mi aiutano a respirare perchè sono piccino e mi dimentico.. sono tutti preoccupati, peso 780 gr sono un pò debole ma io voglio vivere… dove vai adesso? Vai via..?
Sono qui con altri bimbi piccini, oggi il medico ha detto a Papà che di 5 bambini non ne facciamo uno! Siamo tutti chiusi in queste pance speciali, trasparenti, da me vengono anche tante tate, mi accarezzano, mi mettono il ciuccio, mi avvolgono nei telini caldi e morbidi, a volte mi fanno male, mi fanno dei buchini, si convincono che noi non sentiamo dolore, forse per sopportare il loro lavoro, ma il dolore noi lo sentiamo… ce lo ricordiamo.
Tu non ci sei, non ci sei più, viene sempre e solo Papà, mi accarezza, passa molto tempo con me, mi parla del mondo, dello sport, del calcio, di te. Dice che sei in un altro ospedale, che piangi sempre perchè ti manco.. ma io ti aspetto, non fare scherzi eeehh! Io ce la sto mettendo tutta per stare tra le tue braccia..
Io sono un bambino e voglio solo la mia mamma e il mio papà, non so perchè sono qui, non so quanto ci dovrò stare.. Sono solo un bambino che è nato troppo presto, non ne abbiamo colpa, ne tu ne io..
…la tua voce, le tue mani..mamma sei tornata, solo tu mi stringi così, mi chiami amoremio… Io mi chiamo Amoremio? Qui mi chiamano con un altro nome, devi dirglielo che mi chiamo Amoremio..
E’ trascorso più di un mese da quando sono qui e oggi ci siamo annusati…si, mi piaci, sei la mia mamma, mi sento al sicuro come tanto tempo fa nella tua pancia.. come si chiamano queste cose nuove che fai solo tu? Baci? Qui nessuno li fa, che bello… ma non andartene sempre, tienimi ancora tra le tue braccia, voglio continuare a fare il cangurino con te, così non mi agito più, non mi dimentico di respirare… vai via perchè sono stato cattivo? Io ti aspetto ogni giorno perchè adesso so che mi dai la pappa.
Io ti aspetto quando apri le porticine di questa pancia e mi chiami, mi stringi le manine… io so che sei tu mamma.
Sono trascorsi 2 mesi da quando sono qui, oggi mi hai vestito, messo in una culletta piccola piccola insieme a papà e ora piangete. Perchè piangete? Si, è vero, qui si stava al sicuro, è stata la nostra casa per un pò di tempo ma io voglio conoscere il mondo, voglio vedere tutto quello di cui mi avete parlato, il cielo, il sole, gli alberi, i prati verdi, i fiori colorati, la neve, il mare… Voglio stare solo con voi!
Mamma, Papà, ce l’abbiamo fatta, oggi nasco di nuovo!”
Amoremio